lunedì 3 maggio 2010

Privi di spina dorsale

Invertebrati.

Non sono insulti, sono definizioni che si usano per definire le persone che non hanno una linea di condotta ferma; quando dico questo, intendo le persone che dicono una cosa e poi, per convenienza, si defilano, si adeguano.

Sono coloro i quali, per convenienza o perché intravedono un vantaggio personale, non esprimono il loro pensiero ma lo adattano alla circostanza.

Sono individui che parlano dell'integrità, dell'onesta, della convinzione ma, appena si delinea un vantaggio da acquisire, negano con i fatti ciò che a parole dicono. Sotto certi aspetti sono divertenti!

Sono elementi che prima di esporsi, indagano attorno e valutano se e come dire. Il più delle volte usano citazioni di altri per rafforzare quello che esprimono e se incontrano resistenze nel dialogo, modificano o modellano la citazione appena affermata. Non attaccano direttamente con il loro pensiero, lo trattengono, hanno paura ad esporsi, a mettersi in gioco (frase che di tanto in tanto si sente, piace).

Persone che, per salvaguardare la propria posizione, modificano la loro natura.

Persone che per il sacro pezzo di pane, stipendio, arrivano a negare se stessi, quello che pensano.

Molte volte ho pensato e spero di sbagliarmi, che un pensiero proprio non l'hanno. Parlano di rivoluzione, di cambiamenti, di innovazione ma, nel loro intimo attendono che altri facciano, se va bene, si accodano, se va male basta dire: “l'avevo pensato che quella cosa non avrebbe funzionato”. Normalmente, a parole, sostengono i deboli, ma nei fatti si adoperano per i più forti, meno fatica, più probabilità di acquisire vantaggi personali.

Ricordo di un fatto.

Ero in una sala mensa di un'azienda, non conoscevo nessuno e nessuno mi conosceva, grande vantaggio.

Notai una persona decisamente arrabbiata nel parlare di politica con alcune persone. Aveva tutte le soluzioni per risolvere i nostri problemi, dall'economia alla politica in generale. Sbandierava, con convinzione, che un determinato partito avrebbe fatto piazza pulita di tutto quello che non funzionava.

Il partito e il leader dello stesso, avevano un nome che di tanto in tanto durante il mini comizio, risuonava. Con lo stesso tono esordiva anche in critiche nei confronti delle scelte aziendali e le relative ripercussioni sul mercato e sui dipendenti.

E' bello sentire uno che parla con convinzione, mi piaceva, riscuoteva anche un certo successo nel gruppetto di sostenitori.

Fotografai mentalmente il personaggio senza difficoltà perché, anche il suo aspetto esteriore trasudava di rivoluzione.

Una persona sicura, tutta d’un pezzo, integra, onesta.

Ero in quell'azienda per condurre delle interviste che sarebbero diventate utili per ritoccare un modello organizzativo. Alcuni dipendenti furono invitati a colloquiare con me.

Caso vuole che si presenta il rivoluzionario.

Occasione da non perdere!

Appurato che non mi aveva notato precedentemente, inizio il colloquio.

Dispongo le parole in modo diverso, rimango in tema, ma incentivo la persona a percepire qualcosa di utile proprio per lui. Qualche lettore, a questo punto può pensare: Bella bastardata! Rispondo: Chiamiamola come vogliamo, rimane il fatto che quando parlo del comportamento delle persone durante i corsi, non voglio raccontare cose delle quali non sono convinto e non ho dati sufficienti per sostenere la mia tesi quindi, espongo argomenti frutto di prove, ricerche, sperimentazioni. Se vogliamo chiamarla bastardata, possiamo dire bastardata utile. Obiettivo, scavare, ricercare l'ultima verità, comprendere cosa c'è dietro, ecc.

Torniamo all'accaduto.

Chiedo al mio uomo cosa ne pensa del lavoro. Risposta “Utile e da svolgere con estrema serietà soprattutto quando si ha la responsabilità di una famiglia”. Frase bella e innovativa. Incalzo.

Nella scelta di un responsabile con mansioni di coordinamento e gestione dei gruppi, crede sia opportuno valutare se il prescelto sia in linea con la politica aziendale? “Indispensabile, un responsabile deve fare propria la filosofia aziendale e vigilare che questa venga applicata” Penso: che bella battuta, quasi quasi la metto come slide in qualche corso.

Faccenda delicata quella degli invertebrati. Pensano, con questo atteggiamento, di riuscire ad ottenere qualcosa, ma il più delle volte rimangono delusi.

Se crediamo in qualcosa lottiamo, organizziamo il nostro modo di comunicare e fare, per trascinare gli altri dentro al nostro pensiero. Ci rimetteremo qualcosa, forse, ma la ricompensa è di gran lunga più grande dello sforzo.

Ho scritto questo ma, per una fetta di torta con panna, evito la discussione per paura che mi venga servita una piccola fetta. Si, mi capita, però poi mi ritrovo con il piacere momentaneo soddisfatto, ma frustrato.