Con il tempo che passa si cambiano gli
approcci alle questioni.
All'inizio della mia attività, curavo
l'aspetto della qualità della prestazione con il profitto. Erano
bilanciati.
Oggi, a distanza di alcuni anni, mi
accorgo che la qualità della prestazione ha un peso maggiore.
Ricerca della perfezione.
Mi sono reso conto, di questo cambio di
approccio, da una conversazione fatta con un potenziale cliente.
Il tutto si è svolto così.
Cliente potenziale: “Salve Pez
voglio organizzare un piano formativo che attraversi le competenze di
tutta la mia azienda, può farmi un'offerta? Abbiamo da poco
allestito una sala formazione ben attrezzata per le lezioni”.
Pez: “Significa che io e i suoi
collaboratori passeremo tanto tempo chiusi a raccontare cose. Con la
tecnologia faremo anche uso di filmati, presentazioni animate, giochi
di ruolo, verifiche sullo stato di apprendimento e per finire una
bella dispensa del corso”
Cliente: “Perfetto!”
Pez: “Grazie di aver pensato a me ma
devo deluderla, non sono più capace di lavorare al chiuso, soffro,
anzi, soffriamo. Se vuole qualità di apprendimento che si tramuti in
qualità d'azione per i risultati operativi, devo incontrare i suoi
ragazzi in natura, mare o montagna o cielo. Solo in questi ambienti
riusciamo a vivere ciò che si racconta al un corso. Sperimentare dal
vivo, vivere l'esperienza. Posso, però, indirizzarla ad altri
professionisti competenti.”
Cliente: “So che Lei vuole portare i
miei collaboratori presso il suo centro di formazione ma spostare per
due giorni un gruppo di persone è problematico” Pez: “Capisco!”
Non mi sono addentrato in una discussione di convincimento non mi
interessava ed era tardi, dovevo partire per il centro di
formazione, nel pomeriggio arrivava un gruppo di persone provenienti
da 4 regioni partecipanti ad un corso di 3 giorni.
E' da questo incontro che ho capito il
cambio di approccio.
Il cliente è un buon pagatore e per
soddisfare il bisogno sicuramente ha intenzione di spendere qualche
soldino. Sono sempre interessato al fatturato/guadagno ma la mia
testa è rivolta ad altro. Lavorare sulle caratteristiche
immateriali, motori potentissimi che mettono in moto le conoscenze.
Per fare questo ho bisogno, abbiamo bisogno, della natura non della
cadrega (sedia) :))
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