Nuove
idee, nuovi modi di procedere o forse, cose scontate, che non si
fanno perché non ammettiamo di esserne incapaci
Schemi,
ci sono individui che hanno convinzioni dettate da ciò che in
famiglia o nella società gli hanno insegnato.
Pensano
per tramando, pensano per presupposti, pensano in modo confezionato.
Questo non è pensare!
Nelle
organizzazioni si lavora per caselline, organigramma, chi è in una
posizione deve fare quella cosa, ne di più, ne di meno. Un ring
mentale che soffoca il potenziale delle persone. Si pensa che alcune
attività le puoi svolgere solo se... è giù con le condizioni.
Convinzioni sbagliate sino a quando, la realtà, dura e cruda, ti
sveglia dal torpore mentale, sopito dai tuoi stereotipi, inebetito,
incapace di reagire a causa delle convinzioni tramandate e mai
ragionate in modo autonomo.
Uscire
da questa catalessi non è facile.
Ore
13.00 riunione del magazzino. Presenti titolari e ragazzi (operatori)
del magazzino. Ordine del giorno “si intravvedono difficoltà, come
reagire”
Già
é strana la riunione indetta. I magazzinieri devo fare i
magazzinieri, le strategie e i modi sono di competenza dei managers
illuminati.
La
titolare, unica donna del gruppo esordisce : “Liberi di parlare,
dobbiamo ricercare insieme delle idee. Dalle idee passeremo
all'analisi di fattibilità”.
A
quel punto ognuno ha espresso la propria opinione.
Ore
14,15. Riunione conclusa. Risultato, alcune idee e azioni da
praticare nel breve.
La
settimana successiva arrivo presso l'azienda, sono in anticipo voluto
per applicare la tecnica del FBL (chi ha lavorato con me sa cosa
intendo).
Nel
magazzino, depositati a terra, vedo prodotti differenti da quelli
comunemente movimentati.
Rimango
in silenzio, non faccio domande, intanto, alle mie spalle sento che
si avvicina uno dei magazzinieri e ....
Questo
racconto, reale e per me molto formativo, lo trascrivo a puntate
perché il suo divenire è ancora in atto. Certo è, che quello che
sta succedendo è roba da fuori di testa, fuori dagli schemi, fuori
dal consueto. Diciamo che è quella faccenda che si racconta
sui testi organizzativi e si espone con fervore orale
durante i corsi, quella faccenda che si desidera, che si sa che è
cosa buona, ma non si applica mai perché il nostro cervello è nel
ring dell'abitudine, dei buoni propositi mai espressi nella realtà.
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