...quello
che veniva definito il Padrone quella figura odiata e amata a seconda
delle esperienze dirette vissute.
Bene,
in questi giorni mi è successo qualcosa che mi ha riportato a quei
tempi.
Racconto
senza menzionare nomi e marchi per motivi comprensibili ma il fatto è
realmente accaduto
Incontro
i soci di una azienda decisamente attiva che, in questi momenti di
chiari di luna è difficile incontrare. In questi periodi
s'incontrano persone che piangono, accusano, attendono, guardano al
passato e perdono le forze per il futuro.
Riunione
di riordino idee e basi per modificare l'assetto organizzativo.
Inizio ore 19.30 termine circa le 23. Riporto l'orario per far capire
che se durante il giorno tutti sono molto impegnati vale la regola
che, se sono “sul pezzo”, posso gestire il tempo e non il tempo a
gestire i miei impegni. Ma anche questa è un'altra storia.
Torno
alla riunione
Propongo
di apportare cambiamenti all'operato di un loro collaboratore. Finita
la mia esposizione uno dei soci mi guarda e inizia così:- E' giusto
che tu sappia! Mi racconta la difficoltà che il collaboratore sta
vivendo, difficoltà che vanno dalla situazione finanziaria, ai
rapporti famigliari, in definitiva un bel casino.
Penso:
“cazzo un bel casino, il collaboratore mi sembrava valido”. Il
socio mi racconta che per due mesi ha parlato con lui, ha coinvolto
la famiglia aiutandola anche economicamente, ha guidato gli sviluppi
e seguito con consigli.
Il
socio aggiunge: è una brava persona, ha sempre lavorato bene e con
buoni risultati, ha creduto nell'azienda, disponibile ai bisogni
organizzativi e creativo al momento giusto, ha fatto cazzate ma non
potevo lasciare andare tutto questo.
Il
padrone! Molti stanno pensando che il gesto di aiuto sia
esclusivamente legato all'interesse del padrone che vuole sempre
guadagnare sulla pelle degli altri, errore clamoroso. Al
collaboratore, ancora insolvente nei confronti del prestito e non
ancora in una posizione di soluzione al caso, è stata offerta una
seconda opportunità. L'azienda ha tutto quello che serve per
sistemare la situazione del collaboratore, per esempio, chiudere un
rapporto senza perderci, ma ha scelto, la seconda possibilità.
Una
possibilità che permette di recuperare una persona. Una persona che
può fare sbagli ma non per questo si deve far finta di niente sui
meriti. Morale, il collaboratore sarà investito di nuove
responsabilità nel gruppo. Al collaboratore si dirà in modo chiaro
il perché della scelta e cosa ci aspetta da lui. Il padrone! Pensare
che molti manager o titolari non avrebbero investito nemmeno 3 minuti
del loro prezioso tempo per gestire la questione. Avrebbero optato
per soluzioni più distaccate, soluzioni che non andavano ad
impegnare più di tanto. Invece, l'imprenditore, socio di un'azienda
che sta crescendo anche in questi momenti di difficoltà generale,
pensa agli investimenti materiali e umani.
Rientrando
a casa, con velocità di crociera tipica di chi pensa e si emoziona,
ho avuto una visione. Un imprenditore di altri tempi, criticato,
amato e odiato. Un'imprenditoria che, con tutti i difetti, ha fatto
impresa e nella sua impresa lavorano PERSONE
Nessun commento:
Posta un commento