martedì 28 ottobre 2008

Perchè insegni qua?

Questa, è una delle domande che mi rivolgono le persone che arrivano in Iter-Formo per approfondire materie di studio legate alla persona e alla gestione delle “faccende” aziendali.
E’ una domanda semplice ma impegnativa. Impegnativa perché rischi, quando argomenti la risposta, di fare sermoni filosofici. Vediamo di rispondere senza volare alti.
Per chi non mi conosce, è giusto precisare cosa insegno o meglio, cosa intendo trasmettere.
Illustro materie legate all’organizzazione, cosa è più opportuno fare per rendere un’organizzazione ben oliata. Quest’attività la svolgo da qualche anno e, proprio con il passar del tempo, mi sono accorto che il semplice sapere cosa bisogna fare non genera valore. Così mi sono dedicato e continuo, a fornire indicazioni sul chi, (chi) l’uomo che deve applicare ciò che conosce. L’uomo, con le proprie caratteristiche, diventa un traduttore di ciò che ha appreso. Conosce e sa gestirsi per rendere pratico il proprio sapere. Se prendiamo due persone con uguali conoscenze e stesse opportunità offerte, noterete nel corso del tempo che i risultati sono diversi nonostante la base di partenza sia stata la medesima. La differenza la fa l’uomo. L’uomo che si sa “adoperare” con mente e corpo. Quindi, non è solo importante conoscere ma cosa fare di ciò che si conosce. Ci sei con la tasta per fare una determinata cosa? Sai “giocarti”? Bene! 9 volte su dieci raggiungerai i tuoi obiettivi.
Considerato che non voglio sfibrare il cervello a chi sta leggendo questa tesi, ritorno alla domanda: Perché insegni qui?
Perché qui, con le persone, si riscopre il potenziale che si ha a disposizione. Lontani dal frastuono, nel silenzio, immersi nella natura, le persone pensano, elaborano. Ma qui Pezzin non c’è proprio niente? Risposta: Ci sei tu!
Ricordo l’espressione di un mio allievo che, al momento del congedo, ha espresso una frase dal contenuto sottile: Stando qui ho capito che per ottenere ciò che voglio devo modificare il mio stile di vita!
Espressione cruda ma vera.
Nel silenzio, si scopre perché il nostro modo di agire è, in alcuni casi, l’ostacolo a ciò che desideriamo ottenere.
Ma queste frasi sono teoria per quelli abituati a pensare che il problema è al di fuori di se stessi.
Per loro, il mancato successo è legato alle circostanze, agli avvenimenti esterni, agli altri. Sperano che le condizioni si rendano favorevoli per sopperire, in ultima analisi, a quello che non si è, registi della propria vita.
Insegnando qua, imparo anch’io. Si rafforza in me la convinzione che l’uomo è nato per esprimersi.
L’uomo cerca il modo migliore per dare vita alle proprie idee.
Insegno qua perché, con i miei allievi approfondiamo gli argomenti, ci divertiamo, maturiamo atteggiamenti, ci ricarichiamo per un rientro motivato.
Qualcuno mi pone l’accento: Ma insegni anche nelle città, in alberghi di lusso, in centri di formazione!
Risposta: Trasferisco nozioni, non faccio forma/azione.
Con l’impostazione che ho dato alla mia professione non mi devo accontentare di raccontare cose ed emettere fattura per ciò che ho detto. Il mio impegno è di dare forma al potenziale di chi incontro. Lavoro duro e pieno di sconfitte. Ma quello che faccio è la mia vita.
Posso garantire che le fatture sono regolarmente emesse e pagate se no, com’è possibile fare formazione qua?

5 commenti:

  1. Condivido l'affermazione che solo nel momento in cui ci fermiamo per rientrare in noi stessi possiamo trovare un'idea che può dare una svolta alla nostra vita e a quella di coloro che ci circondano. Anche se io faccio un altro "lavoro".
    firmato Tix

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  2. mi occupo di formazione e anch'io credo che oltre alla formazione tecnica sia necessario partire da se stessi

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  3. la missione di ognugno è proprio questa: trovare un'idea che può dare una svolta alla nostra vita e a quella di chi ci circonda. bel concetto grazie.
    Alessandra, in effetti nelle organizzazioni vige ancora, e questo è l'errore, l'idea che la formazione debba essere solo tecnica. Fatti forza che cambierà, cominciamo ad essere in tanti che ragionano in questo modo, grazie.

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  4. Devo dire che la tentazione è forte, ma data la natura dell'argomento...cercherò di fare il serio..
    Il più grosso nemico di ognuno di noi è quella brutta bestia chiamata abitudine..un animale che si ciba del nostro tempo reprimendo le nostre energie..la vera vittoria è riuscire a cambiare la natura di questo animale...ma ciò costa fatica...molta fatica...ecco perchè la maggior parte di noi preferisce farlo ingrassare piuttosto che imparare ad addomesticarlo..

    il posto dove insegna Roberto a me sta servendo proprio a questo..imparare a cambiare le mie abitudini..mi sta costando molta fatica..basti pensare che dove risiede Iter-Formo è tutto salite e discese..un luogo in cui pagheresti oro pur di avere anche solo 1 metro quadro in "bolla"...ma come diceva qualcuno.."la gioia figlia di Affanno è"....

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  5. Max, è una persona che conosco. Conosco anche la sua brillantezza, intelligenza e apprezzo la sua volontà. E' un ragazzo giovane che si è posto degli obiettivi. Li raggiugerà sicuramente. Quello che hai scritto sull'abitudine è azzeccato, le abitudini appannano gli occhi, qundi, tolgono la giusta visione al nuovo, al progredire. Risultato? Invecchiamento psicofisico. Credo che questo a te non accada. Cambiare abitudini, poi, rende la vita meno noisa e si rimane sempre aggiornati, sempre sulla cresta dell'onda.
    So che la tua attività viaggia bene. Complimenti! Sei un giovane imprenditore in costante crescita, continua il tuo percorso di miglioramento. Ah... sappi che non finisce mai. Ricorda il motto: ci sono individui che non si possono permettere di dire "sono arrivato" questa è un atteggiamento mentale che rende evidente la differentra tra le persone. ciao grazie per il messaggio Pez

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