mercoledì 17 dicembre 2008

lunedì 15 dicembre 2008

Abbassare la guardia, staccare la spina? Si fa sempre in tempo! Perdere un'opportunità è un attimo.

Gli obiettivi? Pochi ma decisivi! L’importante per poterli raggiungere? Essere convinti e non perdersi in altre attività non attinenti! Al mattino, appena sveglio, mentalmente saluta i tuoi obiettivi e inizia a sfidarli!

domenica 14 dicembre 2008

Quando dai inizio a qualcosa, considera bene chi è con te nel viaggio

Meglio avere nemici prima d’iniziare a camminare nel bosco che scoprirli quando sei già dentro!

venerdì 12 dicembre 2008

Grazie!!

E' poco tempo che il mio blog è attivo e, confrontando dati, devo ammettere di essere soddisfatto. Non sono un personaggio conosciuto o un saggio senza macchia, nonostante tutto i visitatori del blog ci sono. Alcune volte mi chiedo se quanto espongo possa mirare a qualcosa. Il fatto di poter offrire utilità è un mio obiettivo. Certamente, il blog di pez non salva la vita, ma desidero accendere qualcosa per poterla muovere al pensiero. Se ci sono argomenti o temi che vi possono interessare, intervenite. Bene e grazie ancora. Pez

Notizie da Rimella

Mi sono arrivate notizie da Rimella (vc) che mi hanno fatto pensare.
Paese isolato dalla neve. Non raggiungibile, nemmeno a piedi. Gli abitanti sono tutti al lavoro e si aiutano per ristabilire la normalità. Le persone isolate sanno che la nevicata durerà ancora. Ho parlato al telefono ad un conoscente del luogo e il suo tono di voce era tranquillo.
Su ogni punto trascritto vedo immagini, percepisco sensazioni, mi pongo domande.

mercoledì 10 dicembre 2008

Ma...

Non siamo quello che diciamo di essere. Non siamo nemmeno quello che gli altri dicono di noi. Allora, chi sa veramtente chi siamo?
Attendo vostre.

Una cosa non necessaria

L’invidia è un fatto psicologico diffuso ed è utile per creare competizione nei consumi

giovedì 4 dicembre 2008

Solitudine

"Essere solo dispiace, scegliere la solitudine è un lusso"

mercoledì 3 dicembre 2008

"Quanto pensi è vero ma l’argomenti in modo comodo e a volte falso perché ne intravedi l’utilità"

martedì 2 dicembre 2008

Guardare dentro

"Guardare dentro è capacità del saggio. Giudicare, guardando fuori, è atto del comune"
Anche la facoltà di economia dell'Università di Torino ha dato visibilità al nostro master outdoor residenziale Iter-Formo, ecco di seguito il collegamento:
http://www.jpecon.to.it/interna.asp?id=37&testo=1

lunedì 1 dicembre 2008

L'autocontrollo

Dedicato ai miei ragazzi del master:
"Sarò libero quando sceglierò le cose e le azioni e non saranno le cose e le azioni che mi obbligheranno ad agire"

La preparazione

Dedicarsi del tempo per prepararsi "dentro"

Senza titolo

"La differenza: c’è chi ha da pensare a cento cose e chi ha da pensare a dieci cose, questo è normale. E’ strano però, quando, chi pensa a dieci cose, se ne dimentica la metà"

sabato 29 novembre 2008

Autocontrollo

"L’autocontrollo è disciplina che va allenata"

mercoledì 26 novembre 2008

Guardando il www.rpopus.it chiedo critiche

martedì 25 novembre 2008

Dentro di noi

"Se dovessimo sapere quanto potenziale c’è in noi ci dimenticheremmo di dormire…"

domenica 23 novembre 2008

Credere nelle proprie forze

"Due strade da imboccare: una con niente e combinare qualcosa, l’altra con qualcosa senza combinare niente"

giovedì 20 novembre 2008

I "come?"

Nel blog, sono espressi alcuni perché.
Porsi domande e pensare all’eventuale risposta, è una pratica che facilita il cambiamento, tiene allenato il cervello, si indaga in maggior profondità sul proprio modo di agire. La lista dei benefici è lunga e, considerato che ognuno di voi può pensare, può fare una propria lista dei vantaggi che si ottengono nel porsi domande.
La risposta ai perché, a volte, richiede un’altra domanda: “come?”
Una determinata faccenda si verifica. Perché? Subito dopo arriva la domanda, come posso fare perché la faccenda si ripeta o come posso fare per evitare il suo ripetersi?
Ecco, nel blog, voglio dare spazio ai “come?”. Passare alla pratica. Per fare questo però, occorre il vostro aiuto. Come? Facendo domande dirette. Come posso …. Se sarò capace nel darvi un suggerimento, risponderò.
Le aree sulle quali si può lavorare sono tante, vi chiedo una cortesia, non sottoponetemi quesiti matematici, informatici. Alcuni giorni fa ho litigato con il metro, ha vinto lui, il computer, quando mi avvicino, entra in stallo e sullo schermo appare “stammi lontano, fai solo danni”.
Mentre attendo vi saluto.
PS. Se incapace di darvi risposta, ammetto la mia ignoranza ma rispondo in ogni caso.

Autovalutarsi

"Il confronto basato sui fatti accresce"

martedì 18 novembre 2008

Obiettivi

"Maestro, perché ho ottenuto un risultato?" "Perché hai agito con attenzione nelle azioni precedenti!"

Opportunità

"In compagnia “si parla” delle opportunità, in solitudine “si pensa” alle opportunità perse"

domenica 16 novembre 2008

I cardini

I lavori manuali mi attirano anche se non sono un fenomeno.
Presso il centro, sabato 15, mi sono cimentato nell’istallazione di una porta vecchia ristrutturata.
Osservando la porta, pensavo a come lavoravano le persone anni fa. Gli utensili da lavoro non erano paragonabili agli attrezzi d’oggi, ma il manufatto racchiude abilità manuale, buon gusto e utilità. Utilità, una porta è sempre utile, si può pensare. E’ vero, soprattutto in montagna che deve essere chiusa per evitare la dispersione di calore tanto prezioso nelle giornate fredde. Le porte che comunicano nelle stanze di soggiorno continuo, io, le lascio sempre aperte. In città, le temperature sono controllate da buoni impianti di riscaldamento e, nella maggior parte dei casi, i metri quadri nei quali si vive sono contenuti. Lassù, a 1200 metri è tutta un’altra storia. Ogni stanza deve difendere il calore. E la porta? Va chiusa! E se ti dimentichi? Beh, qui entra in campo la domotica. Domotica di circa 150 anni fa o forse più. La porta che stavo istallando, presentava due tipi di cardini. Uno tradizionale, posto nella parte superiore, l’altro, quello inferiore, sporgente e fuori asse rispetto a quello superiore. Morale. Tu apri la porta, hai le mani impegnate o non pensi di chiuderla? Non c’è problema, si chiude da sola senza nessun intervento d’accompagnamento o spinta. Non solo, è difficile che queste porte grattino a terra questo, è determinato dai cardini che guidano la porta, dall’alto al basso. Magia? No! Utilità! Continuavo a guardare il serramento e gli occhi fissavano e cardini. Pensavo, guarda questi cardini come sostengono la porta e come la fanno muovere. Ad un certo punto mi sono posto due domande? Tu, Roberto, quali cardini di sostegno hai? I tuoi cardini come ti fanno muovere? La porta è montata, le risposte alle domande che mi sono fatto sono ancora latenti! E tu, quali cardini di sostegno hai e come ti muovi in relazione a loro? Buona pensata!

giovedì 13 novembre 2008

Perchè fare un master outdoor residenziale?

Master Iter Formo

Cos’è? E’ un percorso formativo che si sviluppa in due mesi. Due mesi (full time), cadenzati da studio, sport ed esperienze professionali.
Due mesi nei quali il giovane si prepara ad entrare nel mondo del lavoro o meglio, come filosofia del master, si prepara il giovane ad avviare attività imprenditoriali o ad assumere ruoli di responsabilità nelle dinamiche aziendali. E’ un percorso che mira ai tre principi fondamentali del nostro metodo di formazione: essere, conoscere e fare.
Quando presento il progetto, presso aziende o enti, noto un’attenzione particolare. Il consenso al programma è totale. Ma, come si sa, a parole è facile condividere. Infatti, quando annuncio che le iscrizioni sono aperte, alcuni elementi subiscono un abbassamento rapido della mascella. Probabilmente pensano che il progetto sia ancora teorico. Il loro consenso è di principio, apprezzano l’idea e la sua essenza morale. Le frasi che accompagnano il loro consenso sono: "La formazione va fatta così! Un giorno cambierà! Bisogna pensare a queste cose per i giovani, quello che si fa adesso non è sufficiente! Le competenze traversali sono importanti!" E via di seguito. Siamo troppo abituati a parlare delle cose che andrebbero fatte. Grandi parole, grandi progetti ma, nella sostanza …
Quando parlo ai miei allievi li esorto a non cadere in un errore madornale: “Non siate quelli che seduti al bar parlano di quello che bisognerebbe fare o parlano di quello che hanno fatto o fanno gli altri. La vostra vita vi chiede qualcosa di più!”
Morale, il progetto Master Iter-Formo c’è. Per la tipologia del progetto formativo però, dobbiamo fare i conti con una serie di ostacoli.
Il più duro è l’innovazione intrinseca del progetto. La particolarità del programma è totale. E, purtroppo, quando non ci sono paragoni, la faccenda si complica. Il mio interlocutore percepisce il positivo, ma non ha la visione giusta.
Quando discuto con alcuni dei miei colleghi e collaboratori dei criteri di selezione dei giovani, cozzo contro una serie di opinioni che mi fanno girare le scatole.
Il mio intento è quello di incontrare giovani agguerriti. Giovani aperti alle sfide reali. Ma mi si dice: “Sai Pezzin, è difficile che un giovane rimanga lontano da casa per due mesi, la famiglia, gli amici, sono da capire”.
Io questo tipo di giovane non lo capisco! Come può un giovane sentire questo travaglio? Come può a un giovane pesare due mesi in confronto a tutta una vita? Perché, un giovane, pronto a conquistare il mondo, "se la mena" per due mesi di assenza? Il periodo di master è sicuramente indicato per quei giovani che hanno caratteristiche e peculiarità quali: forte motivazione nel voler agire, doti di leadership, propensione alle sfide e altro. Il mio intento è quello di incontrare dei personaggi d’azione. Provate a pensare ad un gruppo di persone che hanno temperamento alla William Wallace, cuore impavido, date loro le tecniche e le dritte giuste e … beh, chiedo troppo. Che manager avremmo!

http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fissuu.com%2Frpopus%2Fdocs%2Fmaster_iter-formo%3Fmode%3Dembed%26documentId%3D081113150847-966d85772aed41ceaa6168f5e4883666&h=faf8c8eb7b13d9b4a106bd9f1b0ce0fd

martedì 11 novembre 2008

Chi te lo fa fare!

“Ma chi te lo fa fare!” Dice quello che non fa niente, ma gode di quello che gli altri fanno.

Valutare

"Quando qualcuno ti parla, ascolta la sua verità e pensa che potrebbe dire il falso"

giovedì 6 novembre 2008

Non ti curar troppo del giudizio

"Ognuno vede con i propri occhi e giudica con le proprie opinioni"

mercoledì 5 novembre 2008

Dentro di te

"L’allievo, passati alcuni giorni lontano e nel silenzio, chiede al maestro: “Maestro, io non ho amici che mi aiutano nei momenti del bisogno, che mi sollevano dalla tristezza, che mi ascoltano quando parlo, che mi portano consiglio. Sono solo!” Il Mastro lo guardò e rimase in silenzio. Sconsolato e senza una risposta, l’allievo se ne andò: Un giorno, di gran luce, il maestro fu attratto da un gruppo di persone intente ad ascoltare una voce chiara e poderosamente convinta. Si avvicinò e vide l’allievo che spiegava: “Cerchiamo fuori senza sapere che dentro di noi c’è un amico che ci aiuta, ci entusiasma, ci ascolta, ci consiglia. Cercatelo!”

martedì 4 novembre 2008

Osare

Dedicato all’anonimo di ieri:
“Disse: “Venite sull’orlo” risposero: “Abbiamo paura” replicò "venite al limite”. Andarono, li spinse, volarono…”

Aggiornarsi

"In riposo, all’ombra di un grande albero, un cavallo e un asino discorrevano. Il cavallo, preso dalla superbia, disse all’asino: “Tu non potrai mai essere un cavallo!”
L’asino, dopo rapida riflessione, rispose: “E’ vero! Io non potrò mai essere un cavallo, ma tu potresti diventare un asino!”

lunedì 3 novembre 2008

Verso ...

"Per migliorare bisogna andare verso; non attendere"

venerdì 31 ottobre 2008

Iter-Formo

un flash del centro

Allenarsi alla leadership

"Offri un motivo per diffondere motivazione"

giovedì 30 ottobre 2008

Prepararsi

"Non si semina se prima non si prepara il terreno"

mercoledì 29 ottobre 2008

La foglia

"Come la foglia di un ramo si muove per seguire il sole, così si muove l’uomo per soddisfare i suoi bisogni"

martedì 28 ottobre 2008

Perchè insegni qua?

Questa, è una delle domande che mi rivolgono le persone che arrivano in Iter-Formo per approfondire materie di studio legate alla persona e alla gestione delle “faccende” aziendali.
E’ una domanda semplice ma impegnativa. Impegnativa perché rischi, quando argomenti la risposta, di fare sermoni filosofici. Vediamo di rispondere senza volare alti.
Per chi non mi conosce, è giusto precisare cosa insegno o meglio, cosa intendo trasmettere.
Illustro materie legate all’organizzazione, cosa è più opportuno fare per rendere un’organizzazione ben oliata. Quest’attività la svolgo da qualche anno e, proprio con il passar del tempo, mi sono accorto che il semplice sapere cosa bisogna fare non genera valore. Così mi sono dedicato e continuo, a fornire indicazioni sul chi, (chi) l’uomo che deve applicare ciò che conosce. L’uomo, con le proprie caratteristiche, diventa un traduttore di ciò che ha appreso. Conosce e sa gestirsi per rendere pratico il proprio sapere. Se prendiamo due persone con uguali conoscenze e stesse opportunità offerte, noterete nel corso del tempo che i risultati sono diversi nonostante la base di partenza sia stata la medesima. La differenza la fa l’uomo. L’uomo che si sa “adoperare” con mente e corpo. Quindi, non è solo importante conoscere ma cosa fare di ciò che si conosce. Ci sei con la tasta per fare una determinata cosa? Sai “giocarti”? Bene! 9 volte su dieci raggiungerai i tuoi obiettivi.
Considerato che non voglio sfibrare il cervello a chi sta leggendo questa tesi, ritorno alla domanda: Perché insegni qui?
Perché qui, con le persone, si riscopre il potenziale che si ha a disposizione. Lontani dal frastuono, nel silenzio, immersi nella natura, le persone pensano, elaborano. Ma qui Pezzin non c’è proprio niente? Risposta: Ci sei tu!
Ricordo l’espressione di un mio allievo che, al momento del congedo, ha espresso una frase dal contenuto sottile: Stando qui ho capito che per ottenere ciò che voglio devo modificare il mio stile di vita!
Espressione cruda ma vera.
Nel silenzio, si scopre perché il nostro modo di agire è, in alcuni casi, l’ostacolo a ciò che desideriamo ottenere.
Ma queste frasi sono teoria per quelli abituati a pensare che il problema è al di fuori di se stessi.
Per loro, il mancato successo è legato alle circostanze, agli avvenimenti esterni, agli altri. Sperano che le condizioni si rendano favorevoli per sopperire, in ultima analisi, a quello che non si è, registi della propria vita.
Insegnando qua, imparo anch’io. Si rafforza in me la convinzione che l’uomo è nato per esprimersi.
L’uomo cerca il modo migliore per dare vita alle proprie idee.
Insegno qua perché, con i miei allievi approfondiamo gli argomenti, ci divertiamo, maturiamo atteggiamenti, ci ricarichiamo per un rientro motivato.
Qualcuno mi pone l’accento: Ma insegni anche nelle città, in alberghi di lusso, in centri di formazione!
Risposta: Trasferisco nozioni, non faccio forma/azione.
Con l’impostazione che ho dato alla mia professione non mi devo accontentare di raccontare cose ed emettere fattura per ciò che ho detto. Il mio impegno è di dare forma al potenziale di chi incontro. Lavoro duro e pieno di sconfitte. Ma quello che faccio è la mia vita.
Posso garantire che le fatture sono regolarmente emesse e pagate se no, com’è possibile fare formazione qua?