giovedì 20 novembre 2008

Autovalutarsi

"Il confronto basato sui fatti accresce"

6 commenti:

  1. Nella mia vita è un continuo autovalutarmi sia nella vita lavorativa e sia setimentale, ma devo essere sincera delle volte nella mia autovalutazione non mi comprendo. Quando giungo ad una conclusione mi sorprendo di me stessa, soprattuto quando questa è brillante e dinamica. Ma sorge una domanda: nel tempo che stiamo vivendo di continui alti e bassi, di poca continuità e soprattutto di equilibrio e rispetto dell'altro, come possiamo mancare ad una autovalutazione di noi stessi? Per un eccesso di superbia, di orgoglio?

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  2. Parto dal basso
    Una sana autovalutazione è d'obbligo. Pensare che siamo dei fenomeni e il problema sono gli altri è una grande presa in giro a noi stessi.
    Questo è un tempo, ne verrà un'altro, quello che rimane è il cardine della propria autovalutazione. Quanto ti autovaluti delle volte non ti comprendi? Pensa a chi non si autovaluta che caos mentale che subisce. O forse sbaglio. Ci sono individui che non si autovalutano, respirano, mangiano, vivono perchè ci sono, camminano, si allineano perchè non hanno una loro linea ... Valutarsi, significa anche comprendersi per essere attivi e utili. Ci sono quelli che vivono e quelli che danno un senso alla propria vita. Comunque, come dice la mia mamma, ognuno lava i panni come vuole ed è covinto che la propria biancheria sia più bianca delle altre. Continua a valutarti, non copiare nessuno, pensa e agisci. Ciao Pez

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  3. Ciao. Mi chiamo Marco...per alcuni Muss. Sono d'accordo sul discorso di autovalutarsi. Per me è sempre un momento di confronto e di verifica. In genere, in tutte le cose che faccio e vivo, parto sempre ad analizzare me stesso, soprattutto se una cosa va male. A volte, però, faccio fatica a comprendere se un insuccesso, a prescindere dalla sua dimensione, sia davvero dovuto a me o agli altri. Spesso, se questi altri sono persone con le quale mi relazioni direttamente e in modo assiduo, capita che pensi al fatto che anche loro eventuali imprecisioni siano dipese da miei comportamenti o da mie azioni...sono io che sono fatto "male" o la tua esperienza, personale o tramite le tue conoscenze, ti conferma che questo stato di pensiero sia comune?

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  4. Puntuale e attento.
    E' vero, gli altri si muovono per come ci percepiscono qundi, ci ridanno in dietro qualcosa. E' vero anche, che gli altri hanno un loro modo di percepre, con le loro storie, le loro abitudini ecc.
    Quando qulcosa non va e ci rendiamo conto che in parte è anche dipeso da altri, occore usare una modalità. Quando ci incontreremo ti accennerò al termine della compassione. Per chi segue il blog e legge questo, preciso che il termine compassione non è da intendere in modo occidentale ma in una filosofia di relazione orientale. Grazie Marco per essere diventato mio lettore a presto.

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  5. Ciao Pez. Grazie a te per la risposta. Ora sono curioso d'incontrarti per la spiegazione sulla compassione.

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  6. Amo l'oggettività... tutto il resto sono solo parole!

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