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Da non perdere, consigliato.
mercoledì 2 dicembre 2015
lunedì 26 ottobre 2015
mercoledì 21 ottobre 2015
mercoledì 2 settembre 2015
Il sermonista, figura intramontabile :)
Parole, tante parole che, compattate
tra loro, diventano sermoni inutili.
Mi riferisco alle continue esortazioni
che vengono lanciate in azienda per tentare di far cambiare modi e
atteggiamenti lavorativi. Inutili ma divertenti. Perché si fanno
sermoni? Perché si spera che qualcosa venga raccolto! Si
spera, ci si pone aspettative, prima o poi capiranno. Tutto inutile.
I sermonisti non demordono,
anzi, si illuminano, si sentono eletti e salvatori, per anni ripetono
le stesse cose, sono inesauribili.
Le persone ascoltano e fingono
interesse, in quel momento il sermonista raggiunge l'apoteosi.
Si sente al top.
Il miglior apprendimento è
vivere l'atteggiamento che permette al cambio di metodo.
Vivere l'atteggiamento significa
apprenderlo e farlo proprio. Non servono parole, sermoni, massime
citazioni. Perché allora i sermonisti continuano? Perché non
conoscono, perché si basano sulle parole.
Come fare? La mia risposta? Outdoor
training!
martedì 19 maggio 2015
Dialogo
tra Cliente e Coach
Cliente:
buongiorno, vorrei sapere quali corsi propone riguardanti la
leadership
Coach:
ci sono diverse modalità per essere leader, lei ha già partecipato
a corsi o altre iniziative sull'argomento?
Cliente:
si, ho frequentato corsi e incontri e ho finito partecipando ad un
master di alto livello.
Coach:
master di alto livello, quindi lei conosce molte cose a riguardo.
Cliente:
beh, si, considerata la mia posizione in azienda certe cose le devo
conoscere
Coach:
è bello sapere
Cliente:
la conoscenza è importante non bisogna improvvisare
Coach:
se conosce tante cose perché vuole partecipare ad un altro corso?
Cliente:
per allargare la visione e immagazzinare sempre più conoscenze
Coach:
quando deve applicare le nozioni che ha imparato cosa le succede
Cliente:
(pausa e lenta inspirazione e espirazione) a volte, quando devo fare,
mi capita di sentire un freno dentro di me, so quello che dovrei fare
ma...
Coach:
a quel punto applica la conoscenza che è più vicina la suo modo di
pensare quello che già corrisponde al suo pensiero, ma sente che
manca qualcosa, essere
leader dentro, la capisco!
Cliente:
non so, vorrei cercare un modo per liberare il potenziale che penso
di avere, ecco perché le ho chiesto quale corso può offrirmi
Coach:
credo che la faccenda sia in questi termini, lei conosce le tecniche
ma vorrebbe sapere come pre-disporsi alla leadership. Bene se vuole
domani alle ore 6.00 iniziamo un percorso sull'argomento
Cliente:
alle 6? In quale aula si tiene l'incontro? Devo portare un blocco
appunti o lo trovo sul tavolo? Ci sono pause, sa, devo rimanere in
contatto con l'azienda!
Coach:
non c'è aula, porti solo se stesso, pause quante ne vogliamo, il
telefono, lo dimentichi.
Cliente:
ma la struttura del corso com'è?
Coach:
vede, noi non trasferiamo nozioni, noi ci
occupiamo di forma-azione. Il nostro lavoro è predisporre le
persone ad agire. A domani!
mercoledì 8 aprile 2015
Decidi o scegli
Non abusare del termine decidere per
darti un tono. Decidere è una parola da usare con rispetto
perché implica un lavoro personale molto difficile.
La scelta è
alla portata di molti, la decisione di pochi.
“Se opti per indossare una camicia o
l'altra, stai scegliendo due elementi esistenti, non dirmi che
decidi”
Decidere e scegliere, la differenza è
sostanziale è crea la differenza. Chi sceglie lavora su faccende già
esistenti chi decide entra in una dimensione diversa. Chi sceglie
valuta quanto è già in essere.
Chi sceglie valuta l'assortimento. Chi
sceglie rimane nel consueto. Chi decide, taglia, rischia. Chi decide
determina, si attiva per affrontare qualcosa che cambia lo stato
attuale.
Chi decide non rimane “nei paraggi”.
Decidere è, il più delle volte, uscire dalla nostra routine, dal
nostro standard, iniziare un percorso che non abbiamo mai
affrontato.
Tagliare e ricominciare.
Difficile, molto difficile decidere. La
paura di rimetterci, meglio scegliere nell'assortimento dalle cose
consuete.
Se decidiamo di decidere facciamo,
altrimenti, rimangono sogni. Una vita di sogni.
Se scegliamo non aspettiamoci grandi
cambiamenti e non pensiamo di sentirci particolarmente dotati. Le
scelte sono destinate a ciò che è già disponibile.
Se decidi allenati alla resilienza,
concentrati, lascia da parte i condizionamenti e creati le
condizioni. Ecco, forse la tua è una vita da sogno è non di
sogni.
Oppure attendi che qualcosa possa
cambiare, speri....
decìdere v. tr. [lat.
decīdĕre, comp. di de- e caedĕre
«tagliare», propr. «tagliar via»]
venerdì 27 febbraio 2015
venerdì 16 gennaio 2015
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