giovedì 4 dicembre 2008

Solitudine

"Essere solo dispiace, scegliere la solitudine è un lusso"

2 commenti:

  1. E' proprio vero che la solitudine è un lusso, soprattutto se si intende come silenzio per la riflessione rivolta a se stessi. Insegnando ai ragazzini di quindici anni, mi acorgo che non è così semplice fermarsi nella propria solitudine/silenzio, perché loro sono sempre pieni di domande e delle volte non riflettono. Far comprendere che solitudine e silenzio possono essere interpretati come comunicazione su di sè e sugli altri e difficile! molto difficile!. Ammiro Ifrati eremeti perché riescono a vivere in un contesto di solitudine ma con tante riflessioni verso la persona che amano di più cioè Dio.
    Per noi comuni mortali presi dalla foga del lavoro dai mille impegni di ogni giorno e dall'arrivo della festa commerciale come può essere intesa la venuta di Gesù la solitudine può dare giovamento e miglioramento dei propri atteggiamenti e comportamenti e perché no!una riflessione sulle cose importanti della vita.
    Se potessi stare in solitudine!!
    A presto!

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  2. La scelta di rimanere soli e pensare, pensare ed elaborare, è un atto motivante che aiuta a comprendre ciò che facciamo e cosa vogliamo fare. Essere presi dai mille impegni non è così sbagliato però, credo, che un minimo di priorità ci debba essere. Un detto che ho letto, recita così:indaffarata povertà. Quando mi agito mi chiedo sempre perchè? Ne vale la pena? Agisco perchè ho pensato o sono stato colpito da "cricetaggine" (il criceto gira nella sua ruota). Ecco che la solitudine meditativa evita tante faccende spiacevoli.

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