venerdì 23 dicembre 2011

Il Natale per alcuni una bella festa per altri un grande evento

Lettera ad un amico diventato papà

Ci sono stati momenti difficili, quei momenti che non sai a cosa pensare, tutto è velato dall'incertezza, domande e risposte che arrivano alla mente e agitano, paure che si presentano e logorano. L'attesa.
L'attesa di una risposta che dia sicurezza alla difficoltà di un parto a rischio.
L'amico e la sua compagna, pur stanchi e affaticati dalle estenuanti sedute di controllo medico, io credo abbiano sempre pensato: “SI, tutto deve sistemarsi”.
Così è stato!
Il parto ha sorpreso tutti, genitori, equipe medica, conoscenti che sapevano della difficoltà.
Il nuovo nato ha sorpreso tutti, la vita non ha mollato, la vita ha trionfato.
Quando ho ricevuto la notizia del tutto OK, mi sono sentito sollevato. Bene, molto bene!
La giovane vita che si presenta ai suoi genitori e alla società non ha mollato; sono sicuro che il pensiero positivo dei genitori, anche se un po debilitato dallo sforzo, è passato, è andato dentro alla pancia della mamma.
Bene!
Ora sei papà!
Una figura importante.
Non voglio iniziare a fare discorsi da vecchio consigliere ma ti esprimo solo questo:
“Papà, padre, colui che ha generato un figlio, colui che si occuperà della formazione e il sostentamento di una giovane vita che si presenterà alla società. Il padre prepara e sprona il giovane ad essere membro attivo. Attivo per sé e per gli altri perché il padre sa che la felicità di suo figlio dipende da questo!”
Auguri neo genitori, vi auguro notti insonni ad ascoltare il vagito di D, vagito che grida: “Ragazzi sono arrivato!! :-))”

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