venerdì 6 luglio 2012

L'imprenditore di altri tempi...


...quello che veniva definito il Padrone quella figura odiata e amata a seconda delle esperienze dirette vissute.
Bene, in questi giorni mi è successo qualcosa che mi ha riportato a quei tempi.
Racconto senza menzionare nomi e marchi per motivi comprensibili ma il fatto è realmente accaduto
Incontro i soci di una azienda decisamente attiva che, in questi momenti di chiari di luna è difficile incontrare. In questi periodi s'incontrano persone che piangono, accusano, attendono, guardano al passato e perdono le forze per il futuro.
Riunione di riordino idee e basi per modificare l'assetto organizzativo. Inizio ore 19.30 termine circa le 23. Riporto l'orario per far capire che se durante il giorno tutti sono molto impegnati vale la regola che, se sono “sul pezzo”, posso gestire il tempo e non il tempo a gestire i miei impegni. Ma anche questa è un'altra storia.
Torno alla riunione
Propongo di apportare cambiamenti all'operato di un loro collaboratore. Finita la mia esposizione uno dei soci mi guarda e inizia così:- E' giusto che tu sappia! Mi racconta la difficoltà che il collaboratore sta vivendo, difficoltà che vanno dalla situazione finanziaria, ai rapporti famigliari, in definitiva un bel casino.
Penso: “cazzo un bel casino, il collaboratore mi sembrava valido”. Il socio mi racconta che per due mesi ha parlato con lui, ha coinvolto la famiglia aiutandola anche economicamente, ha guidato gli sviluppi e seguito con consigli.
Il socio aggiunge: è una brava persona, ha sempre lavorato bene e con buoni risultati, ha creduto nell'azienda, disponibile ai bisogni organizzativi e creativo al momento giusto, ha fatto cazzate ma non potevo lasciare andare tutto questo.
Il padrone! Molti stanno pensando che il gesto di aiuto sia esclusivamente legato all'interesse del padrone che vuole sempre guadagnare sulla pelle degli altri, errore clamoroso. Al collaboratore, ancora insolvente nei confronti del prestito e non ancora in una posizione di soluzione al caso, è stata offerta una seconda opportunità. L'azienda ha tutto quello che serve per sistemare la situazione del collaboratore, per esempio, chiudere un rapporto senza perderci, ma ha scelto, la seconda possibilità.
Una possibilità che permette di recuperare una persona. Una persona che può fare sbagli ma non per questo si deve far finta di niente sui meriti. Morale, il collaboratore sarà investito di nuove responsabilità nel gruppo. Al collaboratore si dirà in modo chiaro il perché della scelta e cosa ci aspetta da lui. Il padrone! Pensare che molti manager o titolari non avrebbero investito nemmeno 3 minuti del loro prezioso tempo per gestire la questione. Avrebbero optato per soluzioni più distaccate, soluzioni che non andavano ad impegnare più di tanto. Invece, l'imprenditore, socio di un'azienda che sta crescendo anche in questi momenti di difficoltà generale, pensa agli investimenti materiali e umani.
Rientrando a casa, con velocità di crociera tipica di chi pensa e si emoziona, ho avuto una visione. Un imprenditore di altri tempi, criticato, amato e odiato. Un'imprenditoria che, con tutti i difetti, ha fatto impresa e nella sua impresa lavorano PERSONE

Nessun commento:

Posta un commento