martedì 5 maggio 2020

E dopo...

Durante una informale conversazione, mi sono state rivolte 2 domande:
Cosa stiamo imparando da questo periodo di quarantena?
Come saremo dopo...?
Non so se impariamo, molte persone assorbono modi di dire, frasi e pensieri indotti da altri, si propongono propositi, valorizzano cose o sentimenti, sono invasi anche da una buona dose di spiritualità. L'ipocrisia, se non gestita e ammessa , è la padrona della nostra mente.
L'uomo è un ottimo “consumatore” di concetti altrui ed è convito che quello che pensa e traduce in comunicazione sia frutto del proprio personale pensiero.
Come saremo dopo, come adesso. Entreremo ancora nella gabbia del criceto e inizieremo a girare. Ogni tanto diremo ti ricordi...
Pensiamo poco, non ci dedichiamo al discernimento, viviamo perché siamo in funzione, non ci poniamo obiettivi perché diamo per scontata la nostra vita per come è, senza sapere che quello che desideriamo si può ottenere. Desideriamo, attendiamo, speriamo, ci disperiamo, ci rallegriamo, ci lamentiamo, e vai così, ci siamo abituati e, se ci manca questa forma di abitudine, siamo spiazzati, confusi.
Il mio interlocutore mi ha detto: “Considerazioni ciniche e pessimiste.” Risposta: “No, divertenti, soprattutto quando ti accorgi che accade davvero. Questo, però, non succede a tutti, per evitare che qualcuno si offenda” 
Ma in questo periodo abbiamo letto libri, pensato, assistito a programmi televisivi utili 
.
No, abbiamo fatto cose per riempire e far passare il tempo non per usare il tempo.

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