mercoledì 21 gennaio 2009

Sono poche le situazioni che...

Sono poche le situazioni che mi imbarazzano o che mi emozionano, probabilmente è l'attività che svolgo che mi ha reso un ruvido. Tra queste, una mi emoziona in modo particolare. Vado al sodo. In questo periodo, sto lavorando assieme a Barbara, mia socia, al progetto Master Iter-Formo. E' un progetto nel quale abbiamo investito tempo e danaro. Con l'andar del tempo, questo progetto è diventata la nostra missione. I motivi si possono riassumere in alcuni punti: siamo sicuri della qualità del servizio, più persone hanno valutato positivamente l'iniziativa, crediamo che questa modalità operativa sia un buon trampolino di lancio per le nuove generazioni, consideriamo questo master la chiave di volta di una vera formazione. Ogni tanto infatti, per addolcire la strada in salita che dobbiamo affrontare, ci diciamo: Quella è la strada, forza!
Il progetto è decisamente innovativo e, come al solito, si paga lo scotto del "nuovo da far comprendere". Alcune volte ci chiediamo perché; forse, fare il nostro lavoro in modo tradizionale sarebbe meglio, ma poco dopo siamo già all'opera. Che cosa mi incoraggia e mi emoziona di tutto questo? Quando spuntano persone che sposano l'idea. Non voglio fare nomi o riferimenti, anche se sono evidenti, ma quando spunta una persona che ti aiuta, ti incoraggia e che ha compreso cosa vuoi fare, beh, la situazione non mi lascia insensibile. Nella battaglia non ti senti più solo. Ti accorgi che altri si addentrano nella causa e lottano con te. Posso garantire che è una gran bella emozione! Grazie.

4 commenti:

  1. A un formatore appassionato come te vorrei chiedere: come si fa a scoprire il potenziale "addormentato" che c'è in ognuno di noi? Sarebbe una bella emozione! Grazie!

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  2. Il potenziale si esprime quando crediamo in qualcosa. Quando, in modo appassionato, ci addentriamo. Quando decidi che quello che pensi debba prendere forma. Quando il cervello non funziona per altro ma solo per quello che vuoi ottenere. Quando ti rendi conto che stai diventando un pò matto. Quando di tanto in tanto pensi: "Ne vale la pena? E la riposta che ti dai è: SI!
    Non ti ho risposto tecnicamente, meriterebbe un serio approfondimento, ci sono metodi facilmente impigabili. Ti ho risposto solo con il cuore. Anche tu hai il tuo potenziale, liberalo sulle cose che ti piacciono, esigi che tutto si possa esprimere. Questa è la prima fase, il corpo e la mente gioiscono quando la tua passione ti fa tremare e ti rende vitalità. Grazie Ciao!

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  3. L'amico anonimo, con la sua domanda,mi ha fatto pensare. Ribadisco che il potenziale addormentato che c'è in noi si risveglia seguendo un determinato allenamento. Quì, per motivi pratici, non posso trattare l'argomento, però, grazie alla tua punzecchiata, inserirò il titolo negli incontri di lectio brevis.
    Una cosiderazione personale.
    Da un pò di tempo, il mio potenziale è schiavo, non si libera bene. Le cause sono tante e determinate da errori fatti in precedenza, i frutti amari o dolci prima o poi si raccolgono. Per rispondere agli errori, sono impegnato a fare cose che, seppur necessarie, non rientrano nello stile di vita che da anni mi accompagna. Per me questo, è devastante. Ecco perchè, nella precedente risposta, ho detto "Quando il cervello non funziona per altro ma solo per quello che vuoi ottenere". Spero che a te non capiti questo. Ammetto che è uno dei miei tanti limiti ma, impegnare il cervello per certe faccende, non ci riesco proprio. Forse ho il cervello troppo piccolo e riesco da elaborare poche cose. Una cosa è certa, il mio potenziale, in questo momento, è lagato. Ciao

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  4. "Quando il cervello non funziona per altro ma solo per quello che vuoi ottenere". Caro Pezzin, la vita ci coinvolge con mille situazioni variegate! Essere impegnati verso un obiettivo richiede energie, conoscenze e caparbietà, ma ci troviamo su un binario scelto da noi, per arrivare alla nostra gratificazione! Più coinvolgente e affascinante è riuscire a rispondere con altrettanto vigore a tutte le situazioni che la vita ci fa trovare davanti: lì sì che sarebbe bello arrivare, perchè saper rispondere alle domande della vita è il piacere del vivere. In questa direzione devo dirti comunque che sono solo ai primi passi, anche se non ho solo un anno, ma più dei tuoi. L'importante è la direzione giusta e un buon scambio di "conoscenze" con chi si incontra sulla propria strada. Buon viaggio!

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